Un libro e una mostra fotografica con foto inedite scattate sul set del film capolavoro di Lucio Fulci girato a Monte Sant’Angelo.
Il 21 settembre nella Green Cave presentazione del volume “Non si sevizia un paperino. Le Foto Ritrovate”, evento inaugurale della mostra omonima con gli scatti di backstage di Biagio Salcuni.
Il 21 settembre, alle ore 16.45, sarà presentato a Monte Sant’Angelo il volume “Non si sevizia un paperino. Le Foto Ritrovate”, edito da Bloodbuster, e la mostra omonima di foto inedite di Biagio Salcuni, scattate sul set del film considerato da molti il capolavoro di Lucio Fulci, girato a Monte Sant’Angelo nel 1972. Il volume contiene 84 scatti inediti del maestro e fotografo di Monte Sant’Angelo, scomparso nel 2017, restaurati e pubblicati dall’editore milanese con interventi di Antonella Fulci, figlia del regista, del regista e saggista Simone Scafidi, dei curatori Michele Bisceglia e Shyla N. La mostra presenta una selezione di 20 scatti di Biagio Salcuni in formato 50×50 cm, che rimarranno visitabili nella Green Cave fino al 12 ottobre.
Restaurate con un lavoro artigianale e paziente da Shyla N., queste immagini conservano la materia del tempo tra la grana della pellicola e la profondità del bianco e nero. Sono visioni inedite che non illustrano soltanto un set, ma lo svelano dall’interno, intrecciando mito e quotidiano, intimità e spettacolo.
Ogni scatto è un frammento vivo che ci restituisce Fulci e il suo film in una dimensione nuova: più vicina, più umana, sorprendentemente attuale.
All’evento interverranno: Rosa Palomba, vicesindaca di Monte Sant’Angelo, i curatori Michele Bisceglia e Shyla N., l’editore Daniele Magni, il regista Lorenzo Scaraggi e il direttore della Green Cave Franco Salcuni.
Il libro è in vendita nella libreria della Green Cave.
SCHEDA TECNICA
NON SI SEVIZIA UN PAPERINO
Le foto ritrovate
Foto: Biagio Salcuni
Scansioni, restauro immagini e direzione artistica: Shyla N.
Testi: Michele Bisceglia, Antonella Fulci, Shyla N., Simone Scafidi Grafica e impaginazione: Andrea Cavallini, Alessandro Cavallini Traduzioni: Shyla N.
Editore: Bloodbuster Edizioni

IL PROGETTO
Era il 1972 quando Lucio Fulci girava Non si sevizia un Paperino tra i vicoli assolati di Monte Sant’Angelo, nel Gargano pugliese. A pochi passi dal set, nascosto tra la folla curiosa e le luci della troupe, c’era Biagio Salcuni, maestro elementare e appassionato di fotografia. Con una Lubitel a pozzetto e uno sguardo discreto e affilato, Salcuni catturò qualcosa che non si vede nei film: lo sguardo degli attori, l’attesa prima del ciak, i volti della gente del paese, la vita che accadeva attorno al cinema.
Per cinquant’anni quei negativi sono stati custoditi con cura dalla famiglia. Ma il tempo aveva lasciato il segno: graffi profondi, muffe, gelatina saltata. Un lavoro di restauro lungo e minuzioso — completamente manuale, senza l’intervento di intelligenza artificiale — ha permesso di riportare alla luce 84 fotografie inedite, che oggi trovano casa in questo libro.
Non si sevizia un Paperino – Le foto ritrovate è un tuffo nelle parti segrete del set di uno dei film più controversi e moderni del cinema italiano, raccontato attraverso immagini mai viste prima e testi originali che ne approfondiscono contesto, memorie e impatto.
UN FILM, UN LUOGO, UNA STORIA
Fulci gira Non si sevizia un Paperino in un’Italia che stava cambiando troppo in fretta. L’ambientazione scelta — il paese bianco, arroccato e immobile di Monte Sant’Angelo — diventa simbolo di un’Italia divisa tra progresso e superstizione, modernità e omertà. I bambini muoiono, ma nessuno sa o vuole sapere perché. Il film è un pugno nello stoma- co e un noir assolato: la cronaca nera che diventa parabola universale, thriller e denuncia, mito e realtà.
Il libro restituisce questo doppio sguardo — quello di Fulci attraverso i testi di sua figlia Antonella e di Simone Scafidi, e quello di Biagio Salcuni: il regista racconta l’orrore, il fotografo racconta l’umanità.
IL RESTAURO
Dietro ogni fotografia di questo libro ci sono due ore di lavoro. Shyla N., curatrice e fotografa, ha pulito i negativi uno a uno, rimuovendo muffe e incrostazioni con metodi tradizionali, poi li ha scansionati e restaurati digitalmente, senza automatismi invasivi. Il risultato è una sequenza di immagini fedeli alla grana originale della pellicola, in cui l’occhio può leggere la storia e il tempo, senza filtri.
Non sono immagini perfette, sono immagini vere: con il nero profondo dell’ombra, le sfumature dolci della pelle, il rumore del set impresso sulla pellicola.
I TESTI
Ad arricchire il volume, i testi di:
Simone Scafidi, regista e saggista, autore di Fulci For Fake e Dario Argento Panico, che per l’occasione ha ricontattato figure chiave del set, restituendo uno spaccato inedito della produzione;
Antonella Fulci, figlia del regista, che con un breve testo personale e potente ci accompagna dentro il valore umano e simbolico del film;
Michele Bisceglia, nipote di Biagio Salcuni, che rievoca il contesto familiare, la genesi del progetto e il legame con quelle immagini;
Shyla N., che racconta la sfida (tecnica e sentimentale) del restauro e della riscoperta di un patrimonio dimenticato.
BIAGIO SALCUNI
Biagio Salcuni, maestro elementare e fotografo per passione, era un curioso tra la folla di Monte Sant’Angelo con una Lubitel a pozzetto. Muovendosi tra addetti ai lavori e comparse, ha catturato la magia del dietro le quinte del capolavoro di Lucio Fulci del 1972: attori come Tomas Milian, Barbara Bouchet e Florinda Bolkan sospesi tra finzione e realtà, le strade bianche del Gargano trasformate in palcoscenico, i volti degli abitanti che diventano cinema.
NON SOLO NOSTALGIA
Non si sevizia un Paperino – Le foto ritrovate non è un’operazione nostalgia. È una mappa visiva per leggere il presente. Le tensioni sociali, il pregiudizio, la violenza sottopelle, l’ambiguità morale che attraversano il film di Fulci sono oggi più attuali che mai. Per questo libro, e le immagini che contiene, sono così importanti: non solo raccontano il passa- to, ma illuminano il nostro tempo.
LA MOSTRA
La mostra presenta venti scatti di Biagio Salcuni stampati su grande formato (50cmx50cm) condensando la forza visiva delle 84 fotografie inedite del libro Non si sevizia un paperino – Le foto ritrovate edito per Bloodbuster Edizioni.

